Božidar Grilc
Data di pubblicazion: 02.10.2010
L'interessante storia dell'ipnosi: 2° parte
L'autore: Božidar Grilc

Mesmer si laureò in filosofia e teologia, poi in medicina nel 1766.
Era un uomo scaltro, colto e curioso, sempre pronto a sperimentare cose nuove. Una notte, uscendo dal teatro incontrò un circense di strada e notò che stava facendo qualcosa di strano; interessato  dal quel comportamento, si fermò. Il circense faceva oscillare dei magnetizzatori davanti ai visi delle persone, le quali cadevano in una specie di trans.

Sulla traccia della tradizione astrologica, cercò i rapporti tra gli astri e gli organismi viventi e fu sua ferma convinzione che ogni essere sprigionasse uno spirito o fluido "vitale" e che questo determinasse influenze profonde tra di individui; in particolare, essendo riuscito a provocare sonno profondo con l'uso di ferri magnetizzati, teorizzò che questa fosse sprigionata dagli occhi e dalle dita e che sarebbe alla base dell'ipnosi.
Nel suo ambulatorio mise un tavolo con i magnetizzatori chiedendo alla gente di sdraiarsi sopra e di cadere in trans. Ciò accadeva ed accadeva soprattutto per merito dell'alta aspettativa (principio primario dell'ipnosi). Il resto lo faceva la fantasia popolare (o meglio ancora l'immaginazione) e la gente guariva miracolosamente o si sentiva meglio, anche grazie all'elevata suggesionabilità.

La notizia si diffuse subito e Mesmer doveva trasferire l’attività nel cortile, dove centinaia di persone lo visitavano ogni giorno. La cosa si allargò cosi tanto che molti medici restarono senza lavoro. L'influsso magnetico, per le sue credenze, poteva anche curare le malattie che originavano proprio da disturbi del campo "magnetico". Osteggiato da molti (scienziati e religiosi) nel 1778 fu costretto a rifugiarsi a Parigi dove ebbe maggior fama e numerosi seguaci, anche se solo per pochi anni.

La cosa interessante è che, persone intelligenti, tra cui il famoso Benjamin Franklin (che all'epoca era in visita in Europa), già a quei tempi sapevano che i magnetizzatori non avevano niente a che fare con lo stato di trance, ma che, in realtà, si trattava di suggestione, ovvero che i soggetti entravano nello stato di trance a causa (o per merito) dell'aspettativa.

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